È stato approvato da entrambi i Rami del nostro Parlamento il Codice Rosso. Questa novità introduce delle modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alle altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
Il Codice è composto da 21 articoli che esplicano tutta una serie di reati che comportano il compimento di violenza domestica e di genere. Tra essi spiccano i maltrattamenti contro familiari e conviventi, la violenza sessuale, aggravata e di gruppo, gli atti sessuali con minorenni e gli atti persecutori. Vengo inasprite le pene previste, vengono riviste alcune misure cautelari così come alcune circostanze aggravanti e vengono introdotti nuovi delitti. Tra essi vanno certamente menzionati, visti i recenti e gravi fatti di cronica, la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (cd. revenge porn), lesioni personali e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
Per quanto il c.p.p., il Codice Rosso punta a velocizzare il procedimento penale e quindi ad incalzare l'eventuale adozione di provvedimenti finalizzati alla tutela delle vittime. Ad esempio, ex art. 362 del c.p.p., viene introdotto l’obbligo, per il pubblico ministero, di interrogare la persona offesa e chi ha presentato denuncia, querela o istanza (come potrebbe essere un genitore, o il tutore) entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Inoltre, il termine per la proposizione della denuncia o querela – per violenza sessuale e atti sessuali con minorenne – viene aumentato da 6 mesi a 1 anno.
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