La Corte di Cassazione con la sentenza n. 5205/2019 ha confermato due pronunce di merito con le quali una maestra è stata condannata per il delitto exart. 572 c.p. (Maltrattamenti contro familiari e conviventi) per aver ricorso ripetutamente a condotte violente (sia fisicamente che verbalmente) nei confronti degli alunni, condotte che si sostanziavano anche nel chiudere i bimbi in una stanza scura, chiamata “stanza del telefono”.
Nelle proprie difese, la maestra deduceva che i metodi utilizzati non fossero maltrattamenti, ma che si trattasse di comportamenti che dovessero essere ricondotti nell’alveo dei mezzi educativi consentiti ed accettati.
In particolare, si trattava a dire della maestra di metodi basati sull’idea che per sedare l’aggressività dei bambini la punizionefosse uno strumento fondamentale, soprattutto per far comprendere agli alunni i propri errori.
Ma la Suprema Corte respinge il ricorso della maestra ritenendolo infondato. Appare provato per i Giudici (da immagini videoregistrate, da evidenti segni sul corpo dei bimbi, etc) che la maestra abbia sistematicamente ricorso a comportamenti violenti costituiti da schiaffi, tirate d’orecchie e capelli, lasciando spesso i piccoli alunni chiusi in una stanza poco illuminata da soli. Per la Cassazione tutte queste condotte integrano il reato di maltrattamenti previsto e punito dall’art. 572 c.p.
Studio legale Antolini - Viale Dante, 19 - 38079 Tione di Trento (TN) - P.IVA 02318630221 - Privacy - Cookies
T +39 0465 321141 - F +39 0465 329910
info@studiolegaleantolini.it